Dichiarazione di poetica
Non ho ricordi di me senza una penna, una matita, un attrezzo qualsiasi nelle mani per disegnare, colorare, dipingere, incidere, modellare. L’esperienza dell’arte coincide da sempre col mio stesso essere al mondo, nella terra in cui sono nata, da una famiglia di agricoltori ed olivicultori, in cui ancora vivo, terra carsica d’ulivi prossimi al mare.
Lavoro a stretto contatto, ancora oggi, con una natura viva, tra terra e cielo, delle sue molteplici e mutanti forme vegetali, animali, antropomorfe che orientano, influenzano ed ispirano l’osservazione e l’immaginazione, l’azione performativa del gesto estetico.
Il segno veloce e la tecnica del frottage sono essenziali per esprimere il mio approccio intuitivo, emotivo, immaginifico nell’azione della composizione. Utilizzo una tecnica mista: carboncino, grafite, inchiostro, acrilico su superfici scabre, carsiche, stratificazioni di carte da me lentamente lavorate per sovrapposizioni multiple ed elementi polimaterici. Ciò mi consente di scavare e andare oltre la superfice bidimensionale così come il tempo lineare, di esprimere in forma materica la stratificazione del tempo, del vissuto, della memoria, di ciò che vive e di ciò che non è più, di ciò che pur fragile sopravvive, resiste e muta nella nostra casa comune di viventi.
In questo tempo così difficile per tutti noi, come donna ed artista vorrei contribuire ad una riflessione condivisa sulla responsabilità umana e sulla cura, sulla creazione di legami e di dimore, così come di un nuovo modo per diverse strade di essere vivi, forse al modo di api e di formiche, in sciami alati o di galline in “quinto stato” schierate.
Angela Rapio